Matthias Zeller

Violino

Ora che ho finito una intensa esplorazione degli archi in fibra di carbonio voglio condividere i miei risultati con chiunque sia coinvolto o interessato.

Per la mia prova avevo 5 archi in carbonio: Coda, Righetti e Arcus. Il riferimento era il mio buon Dölling che ho comprato a 1.000 Euro qualche tempo fa.

Il Codabow Classic è stato eliminato subito. La lavorazione era così pessima che non potevo crederci. Sembrava alla vista e al tatto una bacchetta grezza (alla fine della mia prova l’ho suonato comunque trovandolo non così male). Ciò lasciava in gara il Righetti (modello Sartory) e Arcus (2 sinfonia ottagonali e un Sinfonia rotondo).

Righetti: un vero piacere estetico. La bacchetta del “Sartory” mostrava la totale padronanza del materiale. È sottile e snella, le fibre sono visibili e leggermente iridescenti. Un aspetto molto caldo e simile al legno. La presa è anche molto buona. La sensazione in mano è buona e il bilanciamento è perfetto. Il suono: molto impressionante come il “Sartory” scorre sulle corde. Si gestisce facilmente e il suono si sviluppa molto uniforme e “cremoso”. Può anche balzare, non così facilmente però (sebbene fatto in carbonio è costruito con lo stesso peso di un arco in legno) ... Un arco amichevole e confortevole che esegue con eleganza ciò che gli viene richiesto.

Ma il paragone diretto con il Dölling mostra un quadro leggermente diverso. L’affermazione che gareggia in un campionato differente non è molto vera, specialmente perché il Dölling è anche più economico. Non raggiunge la brillantezza del Dölling. Il suono è abbastanza soffocato e lo spettro sonoro non è così ricco. Balzato: il Dölling è molto più stabile sulle corde, mentre il “Sartory” salta avanti e indietro ed è abbastanza capriccioso. Il suono è anche più raschiato. 
Conclusione: un arco molto buono, ma non così buono come il mio Dölling da 1.000 Euro. Può essere indistruttibile ma ancora non è il massimo.

ARCUS: ... dal Musikmesse del 2000 sapevo già che non si può suonare questo arco come al solito. Hanno un concetto diverso e bisogna adattarvisi.

Ma all'istante ho capito che qualcosa è cambiato da allora. Anche se è uno shock per come appare, posso raggiungere molto più velocemente un feeling con l’arco che mi permette di controllarlo bene. Sin dal primo suono diventa immediatamente chiaro che le qui promesse sono mantenute: l’arco sviluppa un suono grande e un timbro ricco. Si può realmente scavare nel profondo! Tutti i colpi d’arco funzionano molto bene grazie alla leggerezza dell’arco, e sono miracolosamente facili e senza sforzo. Qui io intravedo possibilità nascoste totalmente nuove che sono la ragione principale per me per tuffarmi in questa nuova tecnologia. Non è stato mai così facile passare da uno staccato ad un balzato. Finalmente si può suonare barocco con un arco moderno. Mozart, Bach ... tutti alla fine funzionano con un violino “normale” ed un arco “moderno”.

Fino ad ora tiravo fuori il mio arco barocco in queste occasioni.

Il confronto con il Dölling: alla fine le qualità di suonabilità sembrano essere simili. Entrambi producono un balzato pulito, senza troppo rumore. Entrambi forniscono un tono rotondo e ricco. L’Arcus è il vincitore incontrastato quando si tratta di suonare colpi d’arco veloci con un “forte”. Si possono dare alle corde anche delle energiche frustate. È leggero, ha un sacco di forza e la risposta è molto più veloce. In questo modo posso ottenere molto di più dal mio violino. È impressionante quanta pressione si possa applicare. Dopo alcune ore passate a suonare si trova una grande ricchezza e brillantezza. Sia staccato che balzato possono essere eseguiti in modo da produrre un suono perfetto, la grande velocità di cambio di arcata è per me una novità nella tecnica del violino.

Passando di nuovo al Dölling trovo che sia ancora un buon arco, ma non ha le qualità di fuoco dell’Arcus. Naturalmente è più pesante, che è un bene quando vuoi che l’arco suoni da solo, ma si è molto più agili con un arco più leggero! E può produrre un suono anche più potente ... anche il pianoforte suona bene con l’Arcus. Si, è necessario aggiustare il proprio modo di suonare giusto un po’.

Conclusione: un arco affascinante che apre molte opzioni e un grande potenziale al violino. Il tempo vi dirà quali saranno i suoi possibili sviluppi, una volta acquisito il completo controllo dell’arco. Sicuramente una benvenuta concorrenza al Dölling, davvero non una cattiva copia ma un vero completamento.

Ultime considerazioni: per me il futuro e il potenziale degli archi in fibra di carbonio non è copiare gli archi in legno ma nel fare uso delle possibilità che questo materiale offre. Una volta esplorate le nuove possibilità di leggerezza di questi archi non potrete più farne a meno. L’Arcus ha il concetto giusto e convincente. Le possibilità di un Arcus stanno segnando la strada. Forse bisogna aspettare un nuovo Paganini per fissare una nuova tecnica con esso. Per me è assurdo costruire archi con questa fibra ultra forte così pesanti come gli archi in legno solo perché ci siamo abituati così. La tecnica realizza le possibilità e le esprime: il concetto dell’Arcus offre queste possibilità.

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